Compilescion. Cap. 23 - Volano, gli uccelli volano.

 

www.youtube.com/watch?v=XLNBcSHVVvw

 

Cena a casa. Io, Omar, Sgherri, Cavolo e Carota. Silenzi, sorrisi, qualche chiacchiera.

La pace assoluta regnava in quella stanza. I due pelosi s'erano sdraiati sotto il tavolo e facevano finta di dormire tenendo d'occhio qualsiasi particella assimilabile ad un alimento.

Confidavano nella forza di gravità per risolvere il problema cena. Eppure lo sapevano che avrei dato loro quanto spettante appena alzatomi dalla sedia a fine cena.

Mi venne in mente la stessa frase di tempo prima..."ho imparato a bere sempre un sorso in più, un giorno potrei avere sete" e la recitai agli altri commensali. Furono tutti d'accordo sul principio,con qualche sfumatura.

 

Si aprì il dibattito su come risolvere i problemi mondiali, sembravamo i quattro amici al bar, mancava solo Gino Paoli. Io e Sgherri a sostenere che la salvezza era fondata sul rispetto per gli altri esseri senzienti e per il pianeta che ci ospita, Omar che è sempre stato un pratico si chiedeva come fare ad avere più rispetto per gli animali. Cioè, come fare a convincere tutti che si trattava di una scelta obbligata. Forse lui si stava convincendo mano a mano.

 

Da quando ero da lui non l'avevo più visto mangiare carne, formaggi si. Che stesse capitolando? Probabile, era una persona sensibile, amante dei cani quantomeno. Bastava chiedergli la differenza sostanziale tra un cane ed una pecora ed andava nel pallone.

Facile. Ci saremmo riusciti e sarebbe stato uno in più.

 

Si, uno. E gli altri? i sei miliardi di abitanti del pianeta in continuo aumento e spostamento?

 

La scelta giusta, quella che sentivo vera, era tanto radicale da spaventare anche me.

L'unica soluzione la vedevo nel Primitivismo o quantomeno nella rinuncia a tutto ciò che mi sembrava inutile. Decisi di soprassedere dato che al momento mi sentivo altrettanto inutile.

 

Sbagliavo, anche la sola conversione di una persona forse non salva il pianeta, ma sicuramente evita sofferenze a milioni di animali.

"Nel corso della propria vita un consumatore di carni e derivati riesce a mangiare quasi duecentocinquanta mucche. Da solo. E questa è la media!" Mi stavo infervorando inutilmente.

Omar sapeva che era vero, gli mancava solo lo stimolo giusto, pensai agli uccelli per caso.

 

Gli dissi che non poteva sentirsi un essere superiore se non sapeva volare, gli uccelli lo fanno...persino le mosche, le zanzare....non mi vennero in mente esempi più stupidi. Ma bastò...Il mio coinquilino rimase zitto per cinque minuti poi, visto che eravamo li a pendere dalle sue labbra se ne uscì con un liberatorio "Io ci provo".

 

Andammo a festeggiare la decisione in collina, con una canna e tre birre.

I cani erano seduti davanti a noi, il panorama era mozzafiato. Ma non bello. Spaventoso direi.

Davanti ai cani si apriva una discesa folle fatta di erba e alberi isolati. Poi l'autostrada che separava il mare dall'Appennino, e subito dopo le luci di una cittadina di provincia. Asfalto.

 

Verso destra, in lontananza, le luci di una raffineria segnalavano la continuità nell'opera di disfacimento del sistema Gaia. A sinistra, molto in fondo e parzialmente nascosto dalla collina c'era un porto gigantesco. Il terzo in Italia dicono. E ancora luci in mare, pescherecci, traghetti, petroliere. Eravamo ovunque, l'uomo non sa dove stare ed è per quello che gira a vuoto.

Si va ovunque alla ricerca di noi stessi, senza sapere che non possiamo trovarci se non cerchiamo nel posto giusto, dentro di noi.

 

Strano, i gabbiani volavano anche al buio. Ma in realtà il buio non c'era. In ogni anfratto trovavi un lampione, una casa, una strada o un'insegna. Vista dall'alto la Terra deve sembrare un gran supermarket con lavanderia annessa per pulire la coscienza di chi se la sente appesantita. "che brutta sensazione, senza azione", dissi senza pensare che avrei scatenato un putiferio, Sgherri rispose "vuoi azione? è il mio secondo nome".

"Bada che vi prendo sul serio" ci interruppe Omar.

Si girò anche Carota. Cavolo invece dormiva beato sotto le stelle.

 

"E che fai se ci pigli sul serio?" "mi unisco, avete ragione, mi sono rotto di lavorare per comprare cose che non mi servono mentre il mondo va a puttane". La frase era assai semplificata ma rendeva comunque bene il concetto base.

 

Una pausa per gli abbracci, una sigaretta e poi si tornò a dormire.

Forse il mondo non avrebbe tremato alla nostra vista, ma qualcosa di buono si poteva fare.

 

Cercai di dormire tranquillo, ma fu un rimbalzo continuo tra le mie ex e le mie future.

Gli ormoni si facevano sentire, anche loro ne avevano diritto...feci finta di nulla e chiusi gli occhi fischiettando "Lost Weekend".

 

cap.-23.jpg


Contatti

Skrondo