Compilescion. Cap. 35 - Il timido ubriaco.

 

www.youtube.com/watch?v=u7K72X4eo_s

 

"Sabato notte, sembra che tutta la Lombardia si stia muovendo contemporaneamente in auto. Vanno tutti da un'altra parte a far le stesse cose che farebbero dove sono. Cioè nulla.

E' sempre così."

 

Osservavo dalla vetrina il traffico. Caotico certo, ma in fondo i semafori aiutavano.

Il caos della vita non ha semafori, nulla può essere prestabilito. Basta poco per mandare all'aria sogni e progetti di intere popolazioni. Ciò dovrebbe indurre all'apatia forse?

No, dovevo rimanere concentrato per preparare il tutto. Altra birra. Ci voleva una bionda fredda.

 

"Non tutti i progetti vanno all'aria", cercai di tatuarmelo nella mente. L'ultima cosa di cui avevo bisogno era deprimermi. Dovevo rintanarmi in me stesso, immaginare di essere nel liquido amniotico...raggomitolarmi e pensare. Iniziai dall'ingresso al mattino.

Badge: ero riuscito ad averne un altro. Anche facilmente tutto sommato, era bastato telefonare al capo del personale dicendo che avevo perso il mio e non avrei potuto "marcare" l'ingresso del lunedi. Andò personalmente in ufficio a prepararmene un altro, me lo portò a casa. Guai a non presentarsi! Ora ne avevo due. Risolto.

 

Una volta dentro avrei dovuto inventare qualcosa per avere libertà di movimento altrimenti qualcuno avrebbe notato la mia assenza. Ed anche quel dilemma era sciolto come neve al sole. Come? Più facile a farsi che a dirsi.

 

Avevo la piantina dell'intero impianto antincendio sul pc, avrei avuto tempo di imparare a memoria le postazioni utili...e la potenza dell'impianto sprinkler. Anche questo era un punto superato abbastanza bene.

 

"Fanno sei euro" "ma te li devo pagare ora?" "Si, è la prassi" "Che strano modo di parlare, dove hai fatto la naja?" "Reparto Assalta-tori dei Carabinieri in Libano" "Ah, ecco i sei euro".

Immaginai un carabiniere mentre assaltava un toro, nonostante tutto ero ancora felicemente stupido....e riuscivo a ridere sotto i baffi di qualsiasi cosa. Mi rincuorò questa certezza.

"Sono sempre io".

 

"Dov'ero? Ah, gli estintori..." Ma il problema era un altro: il camion.

Doveva avere il pieno, non avremmo avuto modo di fermarci a fare rifornimento almeno per un pezzo.

Dovevo puntare sul mezzo di qualcuno del posto, avevo fatto caso al benzinaio dell'area di servizio in autostrada e lì non potevo controllare quali mezzi si fermavano prima di arrivare in ditta. Ma quelli del posto si, molti si rifornivano la sera prima per guadagnare tempo nell'unico distributore aperto di domenica. Sarei andato a farmi un giro da quelle parti con la digitale.

 

E poi dove andare....ma ero alla quarta birra. Troppe per esser lucidi. Poche per dimenticarla.

Avevo anche pensato di andare da lei, stava in campagna ma vicina all'autostrada. Era un posto adatto almeno all'inizio. Ed aveva un pò di posto fuori di casa. Certo...poi avrei dovuto dividerle in piccoli gruppi per poi portarle da alcuni amici che le avrebbero trattate bene.

Forse venti erano già troppe. Figuriamoci trenta. Ma l'unico criterio che riuscivo ad impormi era "riempire il camion".

Portarne via di meno significava guardarle negli occhi e lasciarle li pur sapendo che avrei potuto portarle via. E non me la sentivo.

Avrei trovato la forza di chiamarla per chiederglielo. Ma domani.

 

Altre possibilità non ne avevo al momento.

Le avrei detto molte cose... che l'amore non c'entrava nulla (bugia), che sarei andato solo per poco tempo (errore), che avrei tolto le mucche in 4 giorni (utopia) e che avrei dormito sul divano (sacrosanta verità). Insomma mica tutte inventate...

 

E poi cosa avrei fatto? Finito tutto me ne sarei tornato in Sicilia dai bimbi..e poi dovevo rendere dei soldi a Claudio in fondo. L'onore è sacro.

 

Oppure...no, meglio non pensarci.

Non avevo bisogno di oppure.......

 

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