Compilescion. Cap. 22 - Life's a game you play.

 

www.youtube.com/watch?v=r_2C97SNoCw

C'era anche un parco per i cani. Il paradiso non deve essere molto diverso da Senigallia. Non com'era quella mattina. Uscimmo di buon'ora, anche se era domenica m'ero svegliato presto. Avevo ripreso il "ritmo lavorativo", erano quasi due settimane che ero a casa di Omar. Visto che aveva una stanza in più ed amava i cani non m'ero fatto fuggire l'occasione.

"Quanto posso pagare d'affitto dimmelo tu, trovo un lavoro e ti do quel che vuoi. Per ora nulla." La sincerità pagò, si commosse ed accettò di ospitarmi. Uno dei pochi esseri umani disposti a darmi un'altra possibilità, forse perchè non sapeva chi ero. Ma mi stava bene,

 

Lo facevo anche per Carota e Cavolo, erano con me da parecchio ormai, erano il mio branco.

Un velo di tristezza ogni volta che pensavo al terzo, l'innominato lo chiamavo. Ogni tanto qualcuno ci rimette senza colpe. "Almeno è morto libero". E chiudevo la pagina delle memorie.

 

Sole pieno, quasi asfissiante. Una palla. "No Carota. Lascia." Bom.

 

"scusa dai, lo so...e quanto vuoi che co.....ahia."

 

Mi stava addosso e mi pestava con gusto. I cani erano basiti, Carota addirittura s'era nascosta credo. Credo perchè un cazzotto ogni 4 secondi di media non ti fa avere una chiara e dettagliata visione del mondo circostante. Quando si fermò era stanco. Lui. Io non avevo tempo per essere stanco. Mi rialzai, gli diedi la mano e lo tirai su. Poi gli diedi un calcio nei coglioni e me ne andai.

 

Mezz'ora dopo eravamo a bere birra, tutti. Anche i cani. L'aveva offerta anche a loro.

"Strano modo di fare amicizia, già". "E che dovevo fare? meglio un cazzotto che ripagarlo il pallone, soldi non ne ho te l'ho detto". "Si, certo che credo che saresti stato comprensivo". Sorrisi.

I migliori amici si incontrano litigando credo. E dalla partenza il futuro prometteva bene.

 

Magro, cappellino militare con visiera, anfibi. Maglietta degli Exploited. Niente male.

La mia parte femminile pretendeva rispetto, la mia parte maschile anche. "zitti tutti!" "no, scusa, parlavo da solo". Danilo Sgherri mi guardò in modo strano, come fossi stato un sabbipode (citazione da "I sabbipodi vengono da Marte", film trash di fantascienza che ho sempre consigliato vivamente in vita mia). E siccome il suo sguardo era fisso da dieci secondi decisi di parlare.

 

La mia proposta fu accolta con entusiasmo addirittura sconsiderato. I cani avevano seguito un corso accellerato di italiano, capivano la parola Gelato a chilometri di distanza. "Si, ma di soia", "il perchè lo so io", "no, non ora, poi s'apre il dibattito", "E lo so che sei vegan e sei abituato ai dib...", "vegan? Si, cazzo se lo so cos'è!" "nono, tranquillo...è che....insomma....sarei vegan anch'io".

 

Cosa mi evitò di fare sesso con quell'uomo? Me lo chiedo ancora oggi. Tanto più che son sicuro che non c'è l'inferno per i sodomiti. Per i gomorroidi non so.

Mi fidai ciecamente di lui e gli raccontai tutto. Divenne il mio idolo quando, alla fine del mio racconto, mi fermò mentre gli stavo spiegando perchè gli avevo dato un altro nome. "lo so skrondo, lo so perchè".

 

Capiva tutto, in pratica. Non sopportava di non avere il mio numero di cellulare, nonostante gli avessi spiegato che io non ne avevo uno e quindi...me ne diede uno suo. Sicuro. Col numero di un paio di ragazze veg della zona anche. Che gentiluomo.

Decidemmo di rivederci il giorno dopo all'uscita dal lavoro (mio). Cosa facesse lui prima non l'ho mai saputo. Poi divenne una parte di me. E del branco.

 

L'Armata Brancaleone cresceva.

 

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