Compilescion. Cap. 43 - Lettera all'amata.

 

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Mi alzai dopo neanche un'ora, deciso a fare quello che sentivo giusto in quel momento.

Dovevo parlarle, e non potevo svegliarla. Mi ricordai di avere il pc in viaggio verso la Sicilia e con la penna non son mai stato bravo. Ma c'era il suo, era sempre acceso. Mi chiamava.

La sensazione di avere il destino nelle mani è forte, inarrestabile quando ti assale.

Fu così che iniziai a scrivere.

 

"Normalmente non uso mai le tecnologie altrui.

Il mio pc è più che lontano ora e quindi sono quasi costretto a fare una cosa che non amo.

Ma sembra che non sia l'unica possibilità che ho di scriverti, quindi userò il tuo.

Vorrei dirti, ora che dormi, molte ma molte cose. Te le ho anche dette a dire il vero ma ronfavi, forse ora non riuscirò a spiegarti tutto. Ci vorrebberi i tuoi occhi a guidare le mie parole, ci vorrebbe il tuo respiro a darmi fiato.

Tenerti sulle gambe mentre dormi mi da fiducia. Come abbracciarti al momento di dormire e svegliarmi senza essermi mosso.

Allungo una mano e posso spostare i capelli per guardarti. Posso avere conferma della tua esistenza, in ogni momento. Ed ho bisogno di sentirti reale, ho necessità reale di sentirti. Non ci credo ancora, e forse farei bene a non crederci.

Hai avuto una giornatina pesante ieri e sei anche stata molto brava...Onestina è in buone mani ora. Il paradiso esiste anche per loro e tu sarai il suo angelo.

Non deve essere facile decidere di lasciarmi, se lo hai fatto è per stare meglio. Son i cosiddetti "momenti topici" in cui uno ha la sensazione di avere il mondo in mano e deve lanciarlo come una palla da bowling. Non voglio dire che mi sento un birillo bada bene. Ma in effetti sono fermo, immobile. Aspetto. Ed elaboro elogi silenziosi da recitare come mantra ad Einstein ed alla sua teoria della relatività. Perchè così posso giustificare la notte appena passata, infinita anche se composta di cinque o sei ore.

Per non parlare di Lavoisier:

nulla si crea, quello che provo ora per te esisteva gia' da qualche parte.

nulla si distrugge, il nostro passato non si cancellerà mai.

tutto si trasforma, quel che finora ci siamo dati mi è servito per scuotermi e rovesciarmi.

Rovesciarmi esatto.

Come se io fossi una maglietta di quelle con i disegni in rilievo. E quando le rovesci puoi vedere le cuciture.

Avrei voluto darti retta, quante volte mi hai appesantito i sacchetti di sabbia per non farmi decollare? Ma la spinta verso l'alto che subisco (passivamente ed allegramente) è forte, aggiungendo nuovi pesi si ottiene l'effetto rimbalzo.

 

Risalgo sempre più veloce ogni volta che mi si vuol fare atterrare.

Se ti voglio non posso farci nulla. E neanche tu. Per me l'istinto è fondamentale, mi guida e mi fido di lui.

Non ha mai sbagliato, il mio sentire è parte integrante della mia persona. Non posso fare come se non fosse nulla.

Tu non sei nulla.

Al contrario.

Ma non voglio caricarti di responsabilità, ne hai già molte che riguardano te.

L'istinto mi guida dicevo...ed ora da un cruscotto immaginario visualizzo la spia della paura. Paura di avere tra le mani quella cosa rossa e pulsante che ho lasciato su questo divano da cui sto scrivendo e non sapere dove metterla.

Ho solo un posto che combacia, ma è off limits. Almeno adesso.

L'animale che mi porto dentro continua a volerti."

 

Una parte di me tornò a letto, un'altra uscì..montò sul furgone ed andò via, l'ultima si allontanò a piedi verso la stazione.

 

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