Compilescion. Cap. 7 - Tu viagg is megl che uan

 

www.youtube.com/watch?v=ln4uBEUX0gM

Si, aria fresca. Ma che sole assurdo, quasi rosa. Non avevo occhiali da sole, difficilmente riesco a non perderli dopo un mese quindi da tempo non ne compro più. E ho smesso anche di rubarli.

La luce mi dava un pò fastidio, ma vuoi mettere col buio? Presi l'autobus che mi portava alla stazione con un unico balzo che potenzialmente poteva costarmi un paio di vertebre.

Ma non volevo più stare lì vicino, "e se cambiano idea?"

Mi veniva in mente Paolo Conte (niente più ti lega a questi luoghi, neanche questi fiori azzurri)

alternato ad altre amenità stile Oppression o Another lonely day di Ben Harper.

Partenza immediata, il bus aveva chiuso le porte. Io ero a bordo, il resto del mondo fuori. Tranne l'unico essere che non ti aspetti a bordo di un autobus vuoto. Valerio Puggelli, radiologo in pensione presso l'ospedale di Catania, Testimone di Geova.

Quella volta fu difficile, ci misi venti minuti per spiegare il concetto base.

Il concetto base era: non mi pongo il problema di una eventuale presenza divina dato che la mia esistenza è improntata all'ideologia anarchica. E lei, mio caro signore, può immaginare che, non riconoscendo autorità alcuna, non me ne può fregare di meno di un dio che è autorità allo stato puro.

Di solito l'interlocutore si zittiva, Valerio Puggelli no...mi spiegò che Geova è amore, fui costretto ad usare il secondo argomento: "di lei mi fido ciecamente..mi dica l'ha visto? conosce qualcuno che l'ha visto? no? Ecco, io a volte non credo neanche a me stesso, pensi." Incredibile ma vero, neanche la seconda chance fu positiva.

Mi parlò del giudizio finale, gli chiesi da che parte sarebbe andato lui in modo da evitarlo.

Finalmente si offese e, visto che non doveva scendere, attraverso tutto l'autobus vuoto. Io naturalmente non gli dissi che dovevo scendere io, mi piaceva il fatto di vederlo allontanarsi da me. Mi garbò talmente tanto che saltai la fermata e scesi a quella successiva.

 

Palo pieno. "Ma che cazzo di gradini hanno sti cosi?" Una capata così non la davo da quando avevo smesso di lavorare, fortuna che non m'ero fatto nulla. Non m'ero fatto nulla. nulla.

Improvvisamente avrei voluto. Qualsiasi cosa tranne la galera pur di evitare la spiaggia di Claudio, ma avevo un debito da saldare. No, non sono onesto. Se mi pigliava, Claudio era capace di annodarmi braccia e gambe per fare di me un hula hoop.

Arrivai alla stazione, il locale-carromercicoisediliapancadilegno era bello! Naturalmente invece montai sulla littorina che andava dalla parte giusta. "permesso-prego-ops-scusi-sorriso" ed ero seduto dalla parte del finestrino. Se uno c'ha il 50% di possibilità che una cosa vada bene, non lo farà mai. Quindi ero seduto contromano, con conseguente fastidio telecinetico: segnalai la cosa alla dirimpettaia che molto gentilmente si offrì di scambiare le postazioni.

Quindi ennesimo "prego-grazie-laborsamelapassa?" e finalmente tutto ok.

Mi addormentai, mi svegliai e rimasi stupito.

Era lì, il mio destino era seduto sotto forma della ragazza che amavo nel sedile di fianco al mio. Chiamarla no, dormiva. Ennesimo "chiedoscusa-mainsomma-eh-lehochiestoscusa" e cambiai settore. Ero seduto dietro, le accarezzai leggermente i capelli, la chiamai dolcemente, si sveglio' e sorrise mentre si girava.

Poi mi svegliai sul serio. "Biglietto...e dove l'ho? ah, si...c'ho il foglio di via, devo tornare al mio domicilio...no, non devo pagare...la multa? Ah...dovevo pagare? vabbè la mandi qui che la pago io, quant'è vero che voto UdC"

E il ritorno al reale, alla stazione d'arrivo. Sergio manco m'ha visto quando son montato in macchina. Ha sentito il rumore dello sportello ed è partito, il capo non c'è e l'Anna è sola con Giovanni...

 

cap.-7.jpg


Contatti

Skrondo