Compilescion. Finale nr. 1 Cardiopatia.

 

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Misi in moto il furgone solo dopo la piccola discesa. Lei dormiva ed era meglio così, per tutti.

Soprattutto per me. Stavolta avevo preso una decisione col cervello, sapevo che l'avrei messa nei guai rimanendo li col furgone in bella vista.

Avevo anche pensato di costituirmi, avrei detto che la mucca era ormai oltre confine e non avrei mai parlato...Onestina sarebbe stata salva, la mia dolce amata anche.

E così gli altri.

"Un gesto solitario in rivendicazione dei diritti animali", speravo almeno in un paio di interviste.

Si, pensavo di costituirmi anche quando mi fermarono. Avevo fatto si e no due chilometri.

Mitra puntati neri...uffa. Ancora.

 

E il solerte Pasqualo Caputo di turno,si accorse che il documento era falso.

Ed il furgone rubato.

Manette e cellulare, come nei film. Mi ricordava la scena vissuta in Sicilia tempo prima ma il mio animo non era lo stesso, sapevo che stavolta era sul serio.

Assaporai qualsiasi cosa apparsa dai finestrini durante il viaggio, immaginavo che per un pò di tempo non avrei rivisto il mondo fuori. Sapevo di non esser messo bene come capi d'imputazione.

 

Ma quindici anni e sei mesi non se li aspettava nessuno.

Furto reiterato, sequestro di persona (in realtà l'avevo lasciato a piedi Rolando ma lui....s'era anche infuriato e aveva raccontato un sacco di balle sul perchè fossi sul suo furgone).

Omicidio preterintenzionale, maltrattamento di animali. Non riuscirono a darmi associazione sovversiva ma bastava e avanzava quel che c'era.

 

Non chiesi di avvertire qualcuno, chi mi conosceva l'avrebbe saputo comunque ed io avrei dato altri indizi a quegli aguzzini. Passò molto tempo prima di riuscire a scrivere una lettera.

Quasi un anno di solitudine, mancanza assoluta di notizie dall'esterno.

Lei, i cani, gli amici. Il movimento. Il mondo. Non ne sapevo nulla.

Poi una lettera, molto breve in verità mi riuscì di scriverla ed imbustarla. Non di spedirla.

 

Non subito. Ma iniziai a desiderare di uscire, ossessivamente. Senza tregua.

Le mandai la mia lettera solo dopo due anni, non sapevo neanche se stava ancora in quella casa. Ma ci speravo. Forse non era così, non rispose. Mi piaceva immaginarla con un marmocchio vegan nella casa in collina che desiderava. Ed una mucca da guardia.

 

Qualcuno tempo dopo mi disse durante una visita che aveva sentito cose diverse su di lei,

io ormai le credevo vere. Forse stavo impazzendo o magari tentavo solo di conservare un briciolo di speranza nella vita.

 

Troppo tempo fermo, immobile. Alla prima occasione ci provai. Il classico trasferimento per il processo, scesero in due per fare colazione, uno se ne restò in cabina ed uno dietro con me.

Andò male però, Nel tentativo di prendergli la pistola mentre era mezzo addormentato feci rumore, si spaventò e bang.

 

Due settimane, mi ci hanno tenuto due settimane nell'ospedale militare, ed io non aspettavo altro che sentirmi libero. Come ora. Li guardavo, stranamente ne sentivo perfettamente ogni odore. Riconoscevo gli infermieri, le guardie alla porta al cambio.

Anche l'avvocato.

Che carina, quando ha saputo ha fatto un esposto per eccesso di difesa nei confronti di quel poveraccio che m'ha sparato. Ma non l'ho mai avuta con lui, nè in passato nè ora.

Ora non importa.

Sono evaso. Per sempre.

 

A volte i cani ti stupiscono per come sanno attraversare la strada, o per come ti capiscono.

A volte i cani hanno storie che ci commuovono e li sentiamo nostri fratelli.

A volte i cani vanno a finire sui giornali, fanno percorsi lunghissimi senza apparente motivo. Magari ci finirò anch'io. Si, son bruttino...un incrocio strano tra un bastardino ed un labrador.

Qualcuno mi ha chiamato Wattie, mi piace. E mi piace la mia nuova vita. Voglio proprio raccontare tutto ai miei amici Cavolo e Carota al mio arrivo....

 

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