Rozzi cibernetici Signori degli Anelli.

28.05.2009 00:00

"ho sentito urla di furore
di generazioni senza più passato,
di neoprimitivi."

Concordo con Battiato quasi sempre, di "Shock in my town" condivido tutto. Compresa la definizione della gente che comunemente mi vedo sfilare intorno, suburbani...amminoacidi.
Lobotomizzati dal vivere comune come se si fosse continuamente immersi in una telenovela, in cui tutti recitano una vita secondo copione. Poi mi placo pensando che anch'io (leggermente consapevole) sono ancora qui, incastrato in un sistema che sogno finito. Non mi è dato sapere quanto mi rimane da vivere ovviamente, se lo sapessi impazzirei. Ma vorrei vivere abbastanza da vedere "come va a finire".
Sono curioso di sapere se gli umani saranno in grado di frenare la corsa alla distruzione del pianeta per esempio.
Sono stracurioso di sapere se quel che ho sviluppato come pensiero ideologico nel corso degli anni è giusto o se è un errore madornale. E parlo dell'essere quel che sono ora. Quello che sono, non quello che faccio. Perchè credo ci sia una differenza enorme tra i due termini.
Intanto ora mi scopro quotidianamente immerso in una moltitudine informe di cui a volte non mi accorgo neanche.
Non è snobismo, è che siamo (me compreso) apparentemente molto simili. Il lato esteriore di noi stessi, quello che porgiamo agli altri, è solo un mix. Una mediazione tra chi siamo veramente e quel che gli altri vogliono da noi.
E' spaventoso come masse di persone lontanissime tra loro si vestano in modo uguale, omologato.
Un uomo con la gonna in Italia farebbe girare anche i platani.  E' solo un esempio.
E siamo tutti informatissimi, in special modo su quel che non importa. Le insegne luminose attirano gli allocchi e anche chi ha scritto questa frase anni fa probabilmente ha trovato la sua insegna alla fine. (Giovanni Lindo ti voglio bene lo stesso).
Siamo miliardi. Troppi. In questi anni il nostro pianeta sta ospitando l'equivalente di tutti i nostri predecessori. Compresi probabilmente anche i preistorici antenati. E' un dato che spaventa, specialmente se consideriamo che consumiamo e distruggiamo almeno cento/centocinquanta volte rispetto ai nostri nonni.
Cosa sarebbe cambiato se la lotta ai "padroni del vapore" in Inghilterra si fosse rivelata vittoriosa? Non ci è dato saperlo, forse l'umanità avrebbe trovato un altro modo per autodistruggersi come (peut etre) è successo in passato.
Intanto di mondo abbiamo quello attuale che non è mica male. Guardiamoci intorno, e anche dentro.
Saremmo capaci di vivere in una società diversa da questa? Non credo.
"Stiamo diventando come degli insetti, simili agli insetti", visione specista ma per certi versi giusta se paragoniamo semplicemente gli stili di vita. Ci riteniamo i Signori degli Anelli e ci autocreiamo un mondo come questo?
E' veramente il nostro modo di vivere che vogliamo trasmettere alle generazioni che verranno? Ci affascina così tanto un pianeta simile a certe città dei film di fantascienza che quasi quasi vale la pena di distruggere tutto.
Oppure mi sbaglio ed andrà tutto bene. Non ci sarà una crisi economica globale con conseguenze inimmaginabili anche dai pessimisti, scopriremo il moto perpetuo eliminando il problema energetico, un mondo come lo descrive Donald Fagen (I.G.Y., album "the Nightfly" se non ricordo male.
Avremo macchine per prendere decisioni...programmate con criteri di giustizia e compassione.
What a beautiful world this will be, what a glorious time to be free".
Peccato che fosse ironica...
Una catastrofe psicocosmica.....contro le mura del tempo.

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