Davide e Zszsip.

17.10.2010 00:00

Nottata pesante ieri. Autolesionista di gin lemon e birre. Ne porterò i segni per un bel pò, segni che si aggiungono agli altri. Ne deduco che l'alcool non serve per dimenticare checcè se ne dica.

Svegliato stamattina da due zelanti donne delle pulizie intente a produrre qualsivoglia tipologia di rumore molesto mi vesto ed esco per mettere al riparo i condotti uditivi e proteggere l'integrità dell'aureola alcolica che mi circonda la scatola cranica.

Solita mattina piovosa di ottobre, di quelle che ti tolgono la speranza di poter rivedere il sole prima o poi,di quelle che si..ti fanno dimenticare qualcosa. Il fatto è che di rivedere il sole non mi interessa al momento.. giungo alla conclusione che ci si dimentica solo di quel che non ci è vitale.

Cammino a spalle strette, mani in tasca, zaino col portatile ed "effetti personali" accuratamente appoggiato su una schiena curva per il sonno, per la stanchezza residua e per gli anni. Mentre sto pensando a quando sarò solo, gobbo e col pannolone che nessuno vorrà cambiarmi vengo assalito da una belva furiosa di 6 kg che mi appoggia le zampe sui pantaloni nel chiaro tentativo di pulirsele. Abbaia, strepita. Ma solo perchè vuole che mi abbassi per concedergli il lusso di leccarmi la faccia. Glielo concedo senza fargli capire che mi sta regalando un attimo di felicità.

Sono lì, in preda ad un attacco di coccolite sfrenato quando arriva il "padrone". Ha la mia stessa età ma si porta addosso oltre ai suoi anche tutti i chili che mancano a me (e forse anche ad altri), ha due piercing sul volto, i capelli corti biondi platinati polipropilenestyle. E' semplicemente grosso e si chiama Davide. Ne deduco che il cane non può che chiamarsi Golia ed invece si chiama Zip anzi Zszsip con quella zeta dolce che solo a Bologna riescono a dire. C'è qualcosa di dolce anche nelle parole a Bologna, qualcosa di accogliente e di rilassante nell'accento. La cosa nordica più simile al sud che mi viene in mente.

Davide è nato qui, nel quartiere INA. Lontano dalle due torri, una zona che non sembra neanche avere niente a che fare con quel che descrive Guccini. Niente culo sui colli, niente odor di toscana. Davide è un 44enne pensionato per invalidità mentale, ex tossico. Proviene da una comunità che guarda caso ha aperto i battenti a 200 metri da casa sua, come se già fosse chiaro che chi nasce in questi posti corre il rischio di far sempre la stessa fine e forse è così.

Davide è solo e vive con 267 euro al mese di pensione. 267. 267, 267. Mi rimbomba in testa quel numero, mi vergogno di me stesso e di chi pensa che si possa chiamare esistenza quella che ti costringe a dover fare debito per comprare una confezione di tavernello da mezzo litro.

Mi vede con zip, mi chiede se amo i cani e gli rispondo che anch'io sono un cane. Mi guarda e capisce. Non come quelli che quando rispondi così ti considerano scemo e fanno un sorrisino di circostanza. Capisce sul serio perchè anche lui è così.

Mi racconta di quando Zip è stato investito, ferito, sbalzato a venti metri di distanza. Mi racconta del suo sgomento, di un veterinario che si è offerto di curarlo senza chiedere nulla in cambio. Adoro i veterinari così (eh Paola?). Ma penso al fatto che ce ne sono molti altri che danno un prezzo alla vita di un animale così come ci son medici che stabiliscono se un paziente si può curare o no in base alla capacità di questo di potersi pagare le cure migliori. Arrivare con la mente alle persone che muoiono perchè una fiala costa un maledetto euro ma in Africa quell'euro non lo hanno beh.. è facile ed anche un pò retorico. Si sa, la vita ha un prezzo, tutto ha un prezzo. C'è solo da stabilirlo.

Ma no, ho detto una delle mie castronerie semplicistiche: la lingua di un cane che ti lecca la faccia un prezzo non ce l'ha. E mi rincuoro perchè è un piccolo segnale di ribellione quella lingua, è un dare senza chiedere nulla in cambio che forse anche noi riusciremo un giorno a recuperare come usanza. Intanto offro un altro tavernello a Davide e me ne vado in centro a pensare ai fatti miei.

—————

Indietro