Compilescion. Cap. 5 - E intanto il vento soffia ancora.

 

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Urla. Solo urla. Erano giorni che l'Anna sentiva solo grida disumane. Sergio non riusciva a fare altro. Il colpo della strega l'aveva beccato in pieno come un meteorite, mentre era piegato a raccattare l'ennesima merda.

"Spiaggia per cani una sega! Spiaggia DEI cani questa è."

Lei dal lettino dove ancora una volta si ritrovava a prendere il sole provò a girarsi per capire cosa diceva quel rompiballe. Poi i suoi occhi furono attirati da Giovanni, genio di colpo, ebbe un colpo di genio. "gio'...vinaccà" "eh?"

"vieni qui..." oddio, a dire il vero glielo disse senza parlare, scavallando le gambe sul lettino stile Scieroston, noncurante del fatto che erano settimane che non si rasava. Trovò quasi difficile strecciare i peli incastrati nel lettino.

Il pompiere andò lesto a cercare di spegnere il fuoco, fu prontamente riportato al rango di infermiere dalla sempre più discinta moglie del becco per antonomasia.

Giovanni prontamente rispose affermativamente come faceva coi suoi superiori e si recò dall'ammalato per recar conforto. Recò un'alitata da impepata di cozze che tacitò il malcapitato interlocutore oltretutto immobilizzato.

Claudio rise come non faceva da anni alla vista del colore verdastro del suo raccattamerde.

Poi chiamò la sua donna e la mandò a finire il lavoro. Lei pensò che era meglio che sentire urlare Sergio, si alzò. Tolse gli occhi di Giovanni dal reggiseno con noncuranza ed armata di

pazienza, secchiello e paletta si avviò verso quel concime improvvisato.

 

Sergio era un ottimo attore, quando c'era da scansare un lavoro poi era clamoroso. Ci avevano creduto tutti. Pensava così fino a quando la bagascia del capo si girò di scatto e gli tirò il secchiello. Il portiere da calcetto che era in lui si prodigò per cogliere l'oggetto prima che l'oggetto potesse cogliere lui.

Tana libera tutti.

Il seguito fu silenzio, risata, silenzio, sguardi seri e/o atterriti, unghie, grida, sabbia, crash, bam, e tutte quelle cose che normalmente scrivono nei cartoni animati durante le scazzottate.

 

Poi si rassettarono tutti ed andarono a cena. Invitarono anche Giovanni. Che accettò, ovvio.

"te l'avevo detto che se glielo dicevi rimaneva", "vabbè, era per cortesia.." furono alcune delle frasi bisbigliate in cucina tra l'Anna e Claudio durante un raro amplesso tra la frittura di pesce e le patate arrosto. Le altre meglio non riportarle, credo potrebbero offendere la sensibilità di alcuni perbenisti.

 

Durante la cena Giovanni si congratulava con la cuoca, la cuoca col cuoco e Sergio si congratulava da solo per aver limitato i danni della scazzottata di poco prima. Poi parlarono anche di me, del perchè ero dentro, dei 500 euro, del fatto che ero vegan (ma non mangia neanche le cozze?).

 

Però avevano tutti dei motivi per rivedermi. Sergio si sarebbe riposato, l'Anna avrebbe avuto Sergio riposato, Claudio avrebbe riavuto i 500 euro, Giovanni boh...ah, si..avrebbe avuto l'Anna. E io cosa avrei avuto? La libertà? Ero libero li fuori a piantare ombrelloni con una paga da fame....solo quando si prova il carcere si apprezza la libertà (che va sempre riconquistata anche quando sembra assodata pensavo..)

Decisero che l'Anna mi avrebbe aiutato col cibo, Sergio avrebbe lavorato al posto mio e Claudio mi avrebbe tenuto il posto in caldo.."basta che non siano anni".

Giovanni mi avrebbe portato il cibo con l'ambulanza.

Magari con la sirena accesa.

 

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